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Dermatologia Estetica - PEELING

La pelle è un organo dinamico.Ogni giorno a livello dello strato basale dell’epidermide nuove cellule si generano e incominciano la loro risalita verso lo strato corneo più superficiale. Così nuove cellule crescono e si sostituiscono alle vecchie cellule che si staccano dallo strato corneo. Questa “microesfoliazione” avviene continuamente senza che noi lo percepiamo. Il peeling chimico, dall’inglese TO PEEL =pelare, serve ad accelerare questo rinnovamento, facendo staccare velocemente larghe falde di pelle attraverso l’uso di un agente chimico che viene applicato sulla superficie cutanea. Si verifica così un vero e proprio rinnovamento della pelle, l’epidermide vecchia è sostituta con una nuova più luminosa, più omogenea e più fresca. Prima dell’uso delle sostanze chimiche esfolianti in medicina, l’esfoliazione era già conosciuta come benefica. Le donne egiziane usavano massaggiarsi la pelle con la sabbia di caolino raccolta lungo le rive del Nilo per migliorarla esteticamente. I turchi usavano il fuoco per scottare la pelle ed ottenere una leggera esfoliazione. I dermatologi sono stati pionieri del peeling cutaneo allo scopo di ottenere benefici terapeutici. Numerosissimi agenti chimici sono oggi utilizzati per provocare un trauma controllato sull’epidermide e sul derma e, a seconda, della loro profondità d’azione vengono classificati in peeling superficiali,medi e profondi, in grado di esitare un miglioramento della cute con scomparsa delle macchie pigmentarie, delle alterazioni solari e cheratosiche, delle rughe sottili e di migliorare notevolmente le cicatrici da acne. Una parte molto importante per la corretta applicazione della tecnica dei peeling chimici è la selezione dei pazienti ed il tipo di prodotto chimico da utilizzare nel nostro caso. L’acido tricloroacetico come il fenolo, unitamente all’ultima generazione dei peeling combinati sono gli agenti chimici più utilizzati nel mondo. I chirurghi dermatologi usano peeling leggeri per correggere difetti lievi, peeling medio-profondi per difetti moderati e peeling profondi per difetti gravi; si possono usare su tutto il viso e il collo in modo uniforme o combinando peeling di diversa profondità sullo stesso viso per correggere differenti problemi cutanei.Oggi con la lotta al fotoinvecchiamento e la ricerca di una pelle più giovane e fresca questa tecnica è considerata un’eccitante supplemento per un programma completo di cura delle pelle. Che cosa possono fare i peeling? Correggere il danno da sole, rendere più piane le cicatrici lievi, combattere le discromie pigmentarie (macchie scure della pelle), attenuare le rughe sottili, nell’acne attiva si ha una più rapida risoluzione del problema e minori probabilità di generare cicatrici. Che cosa non possono fare i peeling? Migliorare la cessità della cute, rimuovere le rughe profonde, cancellare le cicatrici profonde, rimuovere i piccoli vasi lesi del viso. La tecnica è semplice o complicata a seconda del caso clinico da trattare, è sempre comunque molto importante seguire la prescrizione medica successiva al peeling per un totale successo del trattamento.

NUOVO ORIENTAMENTO DI UN PEELING COMBINATO: EFFICACE UTILIZZO DI YELLOW PEEL NELLE DISCROMIE CUTANEE. - DOTT.SSA CLARA RIGO - SPECIALISTA IN DERMATOLOGIA - VERONA

Le discromie cutanee, cioè le così più volgarmente dette “macchie della pelle” sono alterazioni legate ad una cattiva pigmentazione, cioè ad un accumulo anomalo del pigmento melanico. La melanina, sappiamo, si forma quando è scatenata dall’esposizione solare ed ha un effetto protettivo dai raggi UV, ma in alcuni casi tende a concentrarsi in zone non previste e a dare origine alle antiestetiche macchie a forma di carta geografica, in genere localizzate al volto, fino talora a ricoprirne anche un’ampia area o addirittura tutto il viso. Circa il 3-4 % delle persone che si presentano agli ambulatori di dermocosmetologia sollecita una risposta terapeutica efficace per questo problema, che molto disturba chi ne è affetto. Sappiamo che spesso lo stesso trucco, per quanto abile, non serve a coprire, e con l’avvicinarsi dell’estate, quando si tende a lasciare più scoperta la pelle, è un vero disastro, e inoltre il problema si aggrava drasticamente con l'esposizione alla luce solare,sia essa diretta o indiretta,ad esempio tramite una finestra o un finestrino d'auto. La soluzione oggi si trova in questo peeling dal nome legato alla colorazione giallina,come lo zafferano, che lascia sulla pelle quando viene applicato “Yellow peel”. Si può definire il peeling del dopo “idrochinone”. L’idrochinone è una sostanza sbiancante usatissima in tutto il mondo, presente in molte creme e preparati con ottima efficacia. Oggi però l’uso è stato vietato e noi dermatologi ci siamo trovati con un’arma veramente efficace in meno. Ma per fortuna la ricerca va avanti ed altre molecole meno potenti nel singolo uso, ma lo stesso molto valide se combinate insieme, come appunto quelle presenti nello Yellow peel, sono in grado di assolvere ed indurre notevoli miglioramenti tutto ciò sia in presenza di macchie, sia in presenza di danni provocati dal foto-invecchiamento, con una notevole attività di “recupero” per una cute dissestatacom'è quella che si presenta dopo anni di esposizione al sole. Proprietà queste che gli derivano dalla speciale composizione a base di Acido Retinico, Vitamina C, Acido Fitico, Acido Cogico ed Acido Azelaico, prodotti con alta capacità anti radicalica e in grado di stimolare profondamente il ricambio delle cellule, rendere la pelle meno spessa, ben pulita, e permettere una più facile penetrazione di dermocosmetici ed in alcuni casi anche di farmaci topici. Si può definire un vero ristrutturante in senso lato. Abbiamo visto che le discromie cutanee sono affezioni legate ad alterazioni della pigmentazione melanica, in questo caso, ci riferiamo alle ipermelanosi o ipercromie, caratterizzate da un incremento anomalo di melanina nella cute, dovuta cioè a cause acquisite non genetiche, con quindi un meccanismo patogenetico solo di tipo ambientale. Le cause più frequenti delle ipermelanosi sono:

· PHOTOAGING
· POST-GRAVIDANZA O DA CONTRACCETTIVI ORALI
· POST-INFIAMMATORIE SECONDARIE, CIOE’ A DERMATOSI PRECEDENTI (TIPO ACNE, LICHEN etc...)
· IN SEGUITO A TERAPIE SISTEMATICHE FOTOSENSIBILIZZANTI (uso di antibiotici orali ed altri farmaci)
· APPLICAZIONE DI TOPICI FOTOSENSIBILIZZANTI.
* PIGMENTAZIONI DOVUTE A PEELING PRECEDENTI O LASERTERAPIA.

Le macchie melaniche sono lesioni circoscritte, di dimensioni variabili, di colore bruno più o meno scuro, a limiti irregolari, a carta geografica, spesso simmetriche localizzate a:

· ZIGOMI
· FRONTE
· TEMPIE
· ZONA PERILABILE SUPERIORE.
· DORSO DEL NASO
· MENTO

Riconoscono delle esacerbazioni durante la stagione estiva e un miglioramento durante quella invernale. La luce di Wood evidenzia una pigmentazione per lo più epidermica, ma anche talora un deposito di melanina nel derma. La melanogenesi comporta la conversione della TIROSINA a DOPA e la successiva ossidazione a DOPACHINONE, entrambe le reazioni sono catalizzate dall'enzima TIROSINASI e poi i successivi stadi attraverso una complessa serie di reazioni spontanee, portano alla formazione delle Melanine : "EUMELANINE". Lo Yellow peel è un peeling di tipo chimico che per la definizione etimologica dall'inglese "To Peel" vuol dire spellare,e che si può definire, in termini cosmetologici, una "Chemioesfoliazione" cioè un'esfoliazione chimica. In effetti l'applicazione cutanea di questo mix di agenti esfolianti provoca immediata coagulazione delle cheratine epidermiche ed è in grado di distruggere porzioni dell'epidermide, potendo arrivare fino agli strati superficiali del derma papillare. L'applicazione sulla cute di questo prodotto produce un "trauma controllabile", che, mediante il distacco degli strati medio-superficiali dell'epidermide, esita nella rigenerazione di un nuovo tessuto, con scomparsa delle discromie pigmentarie, delle alterazioni attiniche e cheratosiche, e delle rughe sottili. Le varie sostanze depigmentanti possono agire a diversi livelli sulla melanogenesi ,con meccanismo enzimatico e non enzimatico. I principi attivi contenuti in yellow peel sono: Acido fitico, Acido retinoico, Acido cogico, Acido azelaico,Bisabololo e Vitamina C ,qui sottoforma di ascorbil palmitato per renderla più stabile. Vediamoli ora uno a uno:

1° L’ACIDO RETINOICO HA:
-un'azione di stimolazione della proliferazione di nuove cellule epiteliali e dermiche e un controllo sulla secrezione sebacea.

2° L'ACIDO AZELAICO HA:
- Un'azione antibatterica che inibisce la crescita del P.acnes e dello stafilococo epidermidis.
- Un'azione antiproliferativa e citotossica sulle cellule tumorali senza danno sulle cellule normali.
- Un'attività anti radicali liberi.
- Un'azione sebonormalizzante e antiadrogena, inibisce l'enzima 5 a-reduttasi che converte il testosterone in diidrotestosterone.

3° L’ACIDO COGICO:
Inibisce la formazione di melanina agendo sull'enzima tirosinasi e sulla DOPACROMO TAUTOMERASI , enzima che concorre alla formazione delle eumelanine

4° L'ACIDO FITICO:
E’ un antiossidante naturale contenuto in molti cereali, legumi e frutti, inibisce la melanogenesi per la sua capacità di legarsi al "rame" e di renderlo indisponibile alla tirosinasi.

5° LA VITAMINA C QUI SOTTOFORMA DI ASCORBIL-PALMITATO (che la rende più stabile all'ossidazione) HA:
- Un'azione antiradicale libero
- Iinibisce la tirosinasi e agisce sulla DHICA ossidasi (5-6 deidroxindolo 2 acido carbossilico ossidasi) ,enzima che concorre alla formazione delle eumelanine
- Stimola e partecipa alla sintesi di neocollagene
- Attiva l'enzima superossido-dismutasi (SOD)

6° IL BISABOLOLO
Con azione:
- Antinfiammatoria, aiuta a ridurre l'irritazione dell'acido retinoico
- Antisettica, interagisce con le membrane di batteri,miceti e pericapside di alcuni virus.
Tutte queste sostanze concorrono sinergicamente a sviluppare l'azione depigmentante del preparato potenziata dagli agenti esfolianti,che a loro volta favoriscono la rimozione delle cellule epidermiche iperpigmentate.

INDICAZIONI

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· MELASMA DA VARIE CAUSE
· PHOTOAGING
· MACCHIE DA DERMATOSI PRECEDENTI
· PIGMENTAZIONI POST-PEELING O POST-LASERTERAPIA

PROTOCOLLO DI UTILIZZO

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Pulire accuratamente la cute con un detergente acido , contenente acido glicolico Applicare come preparazione un primo peeling "ALFA BETA COMPLEX"a base di acido glicolico, acido salicilico, resorcina per un tempo molto breve, pari circa a 30 secondi. Quindi neutralizzare con acqua.

- 1° APPLICAZIONE di una piccola quantità di yellow peel massaggiandolo e lasciandolo sulla pelle per circa 2 ore.
Il paziente dopo questo tempo lo rimuoverà con un detergente delicato.
-2° APPLICAZIONE dopo l'operazione precedente il medico applica una seconda quantità di Y.P. per circa 1 ora ,che poi il paziente rimuoverà sempre con un detergente delicato.
-3°APPLICAZIONE ripetere l'applicazione di Y.P. che verrà rimosso dopo circa 5-6 ore.
Se la cute presenta un evidente eritema non si procede alla terza applicazione.
A volte occorre una 4° seduta a seconda del tipo di pelle e della zona da trattare.

TRATTAMENTO POST PEELING

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Dopo aver rimosso l'ultima quantità di peeling, in presenza di eritema ,cioè di un arrossamento ,bisogna applicare per qualche giorno una pomata a base di idrocortisone,altrimenti non si applica nulla.

CONSEGUENZE

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Un eritema e un edema dalla seconda alla quarta giornata sono normali. In questo periodo si verifica una notevole esfoliazione, più forte al quarto e quinto giorno.
Nei giorni successivi al trattamento e per il tempo consigliato è necessario che il paziente osservi con scrupolo le precise norme comportamentali indicate dal medico: e cioè:

1) Ricorrere ad una detersione non aggressiva
2) Il giorno dell'esfoliazione più marcata applicare solo VASELINA.
3) Successivamente per una settimana usare solo pomata all'ossido di ZINCO.
4) Evitare il sole con l'uso di foto-protezioni massime.

Questi risultati devono essere in seguito mantenuti e stabilizzati con un trattamento locale regolare a base di prodotti schiarenti. e di creme dermocosmetologiche adatte al tipo di pelle trattata.

CONTROINDICAZIONI

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Sono quelle comuni a tutti i peeling:

· GRAVIDANZA
· INFEZIONI VIRALI IN FASE ATTIVA
· ALLERGIA AD UNO DEI COMPONENTI del peeling combinato

RISULTATI

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Buoni, occorono circa due trattamenti completi per arrivare ad una buona depigmentazione.
La qualità dei risultati dipende molto, non solo dalle modalità applicative, ma anche dall'abilità del medico nel gestire gli eventi successivi in relazione alla cute del paziente ,e dalla meticolosità del paziente nel seguire pedissequamente i dettami del medico.
Fatto quest'ultimo importantissimo , pena l' insuccesso totale del trattamento.
Tenendo presente che il melasma può comparire in seguito ad un peeling chimico, come reazione iperpigmentaria post-infiammatoria, e che un paziente già affetto da melasma di qualunque origine è più predisposto ad un'iperpigmentazione post peeling rispetto ad un soggetto normo-pigmentato.

VANTAGGI

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· Dopo 15-30 giorni si può ripetere il trattamento
· L'impiego di questo peeling è possibile anche su tipi di pelle sensibile e reattiva ,dove non si possono usare altri prodotti, ovviamente modificando gli steps e le modalità applicative.
· Si può impiegare anche in altre patologie, come l’acne e il ringiovamento cutaneo.
Quindi le modalità, gli steps e i tempi d'applicazione variano da soggetto a soggetto e in base anche al problema da risolvere.


CASO n° 1

 
prima dopo

CASO n° 2

 
prima dopo
prima dopo


MAGGIORE MANEGGEVOLEZZA E VANTAGGI NELL’UTILIZZO DI UN PEELING DI COMPROVATA EFFICACIA NELL’ACNE:
“TCA ………CHELATO “

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Differenti tipi di peeling chimici sono utilizzati nella pratica medica per patologie diverse o correttive di eventuali sequele inestetiche di malattie. L’acido tricloroacetico come il fenolo è uno degli agenti chimici più utilizzati nel mondo per peeling negli ultimi 20 anni.
Questa sostanza, in alta concentrazione,produce peeling di media o maggiore profondità senza seri effetti collaterali generali per il paziente ( come nefrotossicità, epatotossicità, cardiotossicità).
Classicamente il TCA è usato sottoforma liquida diluito in soluzione acquosa con una concentrazione che va dal 15% al 50%.
Sotto questa formulazione deve essere usato da professionisti con alto livello di preparazione ed esperienza, perché c’è la necessità di scegliere correttamente i pazienti e di diagnosticare bene il tipo di lesione che può essere trattata.
Il TCA sottoforma liquida ad una concentrazione utile pari, cioè, al 30-35 % per avere l’effetto peeling (dall’inglese To Peel = Pelare), può provocare un’importante coagulazione proteica a livello dell’epidermide, del derma papillare e/o reticolare e conseguentemente causare una profonda dermolisi.
Inoltre, suddetta forma liquida, tende a penetrare maggiormente attraverso i follicoli piliferi e le ghiandole sebacee con una distribuzione e una concentrazione disomogenea di prodotto, producendo un frost puntiforme.
Tutto ciò si traduce in un’intensa reazione infiammatoria zonale ed un trauma dei melanociti con conseguente processo residuo di riparazione tessutale che può durare oltre i normali 7-10 giorni, cioè più a lungo tra le 3 e le 8 settimane, con effetti collaterali indesiderabili come:

- ipercromia post-infiammatoria
- ipocromia
- infezioni
- cicatrici ipertrofiche

Sicuramente parlare di TCA per l’acne non è una novità.
Vorrei solo richiamare l’attenzione sulla formulazione particolare di questo prodotto cioè il “TCA chelato”.
In questo caso,infatti, il veicolo è costituito da BENTONITE (argilla) e PVP (polivinilpirrolidone), un polimero che conferisce viscosità al preparato dandogli particolari caratteristiche di adesione alla cute.
Inoltre la chelazione con ioni di Silicio a carica positiva fa in modo che la molecola di TCA si ancori alle proteine cheratiniche dell’epidermide causando un’intensa epidermolisi cioè a livello dell’epidermide, e impedendo una massiva e profonda penetrazione delle stesse nel derma, causa di una non necessaria necrosi degli strati dermici profondi.
La formulazione contiene anche degli agenti idratanti e umettanti, lenitivi e antiossidanti come il collagene e l’elastina idrolizzati, l’estratto di camomilla, la vitamina A ed E e il pantenolo in grado di stimolare un pronto processo riparativo-rigenerativo dermo-epidermico.

I BENEFICI sono:

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-la necrosi si ha esclusivamente nell’epidermide e permette una selettiva ed omogenea epidermolisi.
-se non c’è necrosi a livello dermico, si può evitare così l’infiammazione prolungata
-dopo la desquamazione che avviene tra il 4° e 5° giorno il processo infiammatorio residuo è al massimo di 3-5 giorni.

LE INDICAZIONI PRINCIPALI per questa forma di TCA sono:

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1) le cicatrici superficiali e medie da acne
2) l’acne di grado medio in fase attiva
3) le sequele ipercromiche post-acneiche
4) La dermatite seborroica
5) Le cheratosi attiniche superficiali

CONTROINDICAZIONI:

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Non è da usarsi:
- nei casi di melasmi e cloasmi (cioè le cosiddette macchie della pelle)per la possibilità che il processo infiammatorio si prolunghi e causi come conseguenza una recidiva di macchie pigmentarie
- in pazienti con infezioni da herpes ricorrenti
-in gravidanza sospetta o presunta
-in soggetti esposti a intenso irraggiamento

Una parte molto importante per la corretta applicazione della tecnica dei peeling chimici è la selezione dei pazienti ed il tipo di prodotto chimico da utilizzare per il nostro caso.
Nel mio studio ho selezionato solo pazienti affetti da dermatite seborroica e da acne: sia pazienti solo con esiti cicatriziali da acne, sia pazienti con acne attiva o solo in parte risolta da una concomitante terapia medica.

LA TECNICA:

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1-Detergere la cute con un pre-peeling cleanser al 20% di acido gli colico o con etere per togliere qualsiasi residuo di grasso 2-Applicare rapidamente il TCA chelato in concentrazione pari al 20 o 30 % a seconda del caso clinico e della zona da trattare,utilizzando un pennello. 3-Per il viso tenerlo al massimo 1 o 2 minuti, iniziando dalla fronte e dalle zone laterali delle guance, poi il mento, il naso e da ultimo la zona sottoorbitaria. Per altre parti del corpo si attende 5-6 minuti. 4-Tamponare con abbondante acqua ed asciugare 5-Applicare una crema all’ossido di zinco Subito dopo la cute si presenta con un frost bianco omogeneo, fenomeno che dura qualche ora per poi diventare da rossa a rosa intenso a marrone scuro il giorno successivo. Il 3°-4° giorno si ha una marcata esfoliazione. A tal punto si applica della vaselina per rimuovere le squame-croste, poi si prosegue con ossido di zinco fino a completamento del processo in 7-8 giorni.

VANTAGGI:

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La buona compliance e la sicurezza del prodotto.

RISULTATI:

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Buoni per la patologia da acne nelle sue varie forme, anche perché il peeling si può ripetere a distanza di 15-20 giorni con grossi miglioramenti ogni volta e anche per la dermatite seborroica.
I risultati dipendono molto anche dal mantenimento nel trattamento post-peeling:
-Detersione con detergente lievemente acido
-Continuare con terapia sebonormalizzante in caso di acne e dermatite seborroica
-Fotoprotezione
-Eventualmente trattamento con gel schiarente






CASO n° 1

 
prima dopo
prima dopo
prima dopo

CASO n° 2

 
prima dopo

CASO n° 3

 
prima dopo
prima dopo

CASO n° 4

 
prima del trattamento subito dopo il peeling all'exoderm
Dopo 24 ore dal trattamento con polvere rigenerante Dopo 7 giorni e in seguito alla rimozione della polvere
Prima del trattamento A distanza di 10 giorni dal trattamento